La storia dell’Associazione Artistica AnniVerdi inizia nel 1978 allorquando Giorgio Pezzana decide di dare vita ad un sodalizio davvero molto particolare. Una sorta di comune dell’arte, per certi aspetti simile al modello che il Clan di Adriano Celentano, negli anni Sessanta, aveva attuato nel mondo della canzone. Un marchio con il quale presentare varie espressioni artistiche ed altrettanti personaggi. Un’idea che colse quasi subito nel segno, dopo alcune incertezze iniziali dovute principalmente alla stranezza di un progetto così diverso e lontano dalle tradizionali associazioni culturali (differenza non da poco quella tra associazione culturale ed associazione artistica). Nel volgere di pochi mesi une ventina di persone si trovarono aggregate in AnniVerdi e tra loro vi erano musicisti, attori, fotografi, pittori, poeti e cantanti. Un concetto di associazionismo “non stop” in cui il lavoro ed il divertimento s’intrecciavano con lo stare insieme ed il produrre idee ed iniziative. In quegli anni, con il marchio di AnniVerdi, furono pubblicati alcuni libri, allestite mostre, organizzate conferenze e cinque anni dopo, nel 1983, vide la luce la Rassegna Teatrale Regionale per Compagnie Amatoriali che conobbe un lungo percorso, fatto di tredici edizioni intense e ricche di avvenimenti, anche collaterali, che scandirono il cammino del sodalizio e la sua progressiva crescita. Però, nel frattempo, molti dei ragazzi che avevano condiviso i primissimi passi di AnniVerdi, erano diventati adulti, alcuni si erano sposati, tutti erano entrati nel mondo del lavoro e pochissimi di loro avevano avuto la possibilità di dedicarsi ad attività lavorative affini alle loro passioni. Quello fu il momento della svolta che trasformò profondamente AnniVerdi: non più un agglomerato di ragazzi dediti all’arte ed ai sogni, ma tanti volti nuovi, professionisti della musica, della grafica, dell’editoria, della fotografia, della pittura e di tutti gli apparati che intorno a queste espressioni si collocano per promuoverle e valorizzarle. Con questi presupposti, che di fatto chiudevano un capitolo adolescenziale e post-adolescenziale per aprirne uno nuovissimo all’insegna di diverse credenziali e diverse professionalità, nel 1999 l’Associazione Artistica AnniVerdi lanciava la prima edizione del Festival delle Etichette Indipendenti per Autori e Cantautori, che ben presto diverrà Biella Festival Autori e Cantautori. Una manifestazione a carattere nazionale, riservata alla canzone d’autore emergente, che ebbe un immediato riscontro di partecipazioni e di attenzioni. Un festival in crescita costante, con partnership di grande rilievo, come nel caso della trasmissione “Demo” di RarioUno Rai o della Siae che nel 2007, in occasione de Meet, il meeting della musica che si tenne a Milano-Rho, invitò Biella Festival ad un convegno sulla musica indipendente indicandolo con uno dei dieci festival più importanti d’Italia per la canzone d’autore emergente. Una manifestazione di questo respiro ha avuto sin da subito una propria struttura caratterizzante, composta da un Ufficio Stampa con sede Roma, uno studio grafico al quale appoggiarsi per la realizzazione di tutto il materiale promozionale, un apparato tecnico di primissimo piano ed una serie di collaborazioni di alto livello anche lungo i percorsi di minore visibilità, come potrebbero apparire aspetti invece importantissimi come la selezione degli artisti provenienti da tutt’Italia e la gestione del dietro le quinte durante le prove e nel corso delle due delicatissime serate finali del festival. Pochi anni dopo, accanto a Biella Festival Autori e Cantautori, andava a collocarsi il concorso letterario Biella Festival Premio “Un libro per lo spettacolo”, ben presto punto di riferimento per l’editoria italiana che si occupa di pubblicazioni correlate o correlabili in qualche modo con il mondo dello spettacolo. Le due manifestazioni, sino al 2009 in svolgimento nel contesto di Biella Festival Autori e Contautori, dal 2010 hanno percorsi separati e culminao in manifestazioni distinte.