Nell’ottobre del 1982, come un fulmine a ciel sereno, comparve il bando della prima Rassegna Teatrale promossa dall’Associazione Artistica AnniVerdi. Si trattava di un concorso riservato alle Compagnie amatoriali che si rifaceva alla grande rassegna per Filodrammatiche che negli anni ‘60, organizzata con grande successo da un vecchio giornalista de “il Biellese”, Lello Leone.
A promuovere l’iniziativa, per conto di AnniVerdi, gli attori Anna Bruni e Carlo Serra, autentiche “anime” di questo progetto anche quando, di lì a poco, assunse contorni sempre più definiti sino a trasformarsi in Rassegna Teatrale Regionale, il più importante concorso per Compagnie amatoriali del Piemonte. Nel gennaio del 1983 prese il via la prima edizione. La giuria si recava presso le sedi delle varie Compagnie per valutarne i lavori ed approdare, in primavera, alla serata di premiazione, al teatro Odeon di Biella, con una grande passerella di ospiti e vincitori.
Dopo le due prime edizioni, la Rassegna diviene regionale, ciò grazie anche all’ingresso in AnniVerdi di un personaggio che rivestirà un ruolo estremamente importante in seno all’Associazione, non solo per la sua primaria attività di pittore ed appassionato di arti visive, ma anche quale “collante” capace di porre rimedio a screzi ed incomprensioni in virtù della sua età adulta. La Rassegna, nella sua dimensione regionale, acquisisce una rapida popolarità ed altrettanto prestigio.
Le compagini piemontesi fanno a gara per parteciparvi e le iscrizioni giungono da luoghi impensabili. Tra tutte merita una citazione la Compagnia di Rossa, in Valsesia. Recitava in una stalla trasformata in sala polivalente, con il palcoscenico ben allestito, una quindicina di file di sedie a mò di platea ma, in fondo alla struttura, tavolini perennemente “abitati” da anziani giocatori di carte ed ottimi bevitori di vino, cosicchè, mentre era in scena la rappresentazione teatralele, dal fondo proveniva ogni sorta di commento, talvolta anche con divertenti “coloriture”. Ma ricordo anche situazioni di elevatissima professionalità.
Penso alla Compagnia “I Pochi” di Alessandria, al Teatro Esperimento di Borgosesia, che aveva nel regista Luciano Di Bari un personaggio di grande levatura e carisma, penso al Teatro Senza Sfondo di Pallanza o al Nuovo Palcoscenico di Casale Monferrato. Dopo tredici anni la Rassegna finì. più che per volere di AnniVerdi, a causa di quella profonda trasformazione che portò molte Compagnie e, soprattutto, molti registi, ad avere un rapporto con il teatro troppo autoreferenziale. Ci si ritrovò circondati da dimensioni sempre meno comprensibili, sempre più cervellotiche, costantemente alla ricerca dell’effetto fine a sè stesso. E troppo spesso quel teatro non era più il teatro per il pubblico, ma era il teatro dei registi.
Anno dopo anno, alle cerimonie di premiazione della Rassegna (si premiava la Compagnia, ma anche i migliori attori protagonisti e non, i migliori caratteristi, la migliore regia, oltre ai premi speciali), si erano alternati sul palcoscenico di AnniVerdi personaggi come Gianni Magni, Sergio Endrigo, Gerardo Amato, Enrico Beruschi, Margherita Fumero, la maestra di danza cubana Ramona De Saa, Massimo Tempia e molti altri.