C’è un festival riservato alla canzone d’autore di cui non vi diciamo il nome, che comunque sicuramente molti di voi intuiranno, avendo già avuto modo di leggerne il regolamento, che più di altri deraglia fragorosamente sui binari della coerenza. Udite udite! Tale festival (del quale si sono già svolte diverse edizioni negli anni passati), apre il proprio bando ponendo al punto 1 quello che definisce un “codice etico”. In sintesi nessuna finalità di lucro, rispetto per gli artisti (e ci mancherebbe!), indipendenza delle giurie (caspita!) ed alcune altre amenità che a rileggerle si comprende quanto siano prive di significati concreti.